Non c’è dubbio che la Brexit abbia complicato la vita di chi deve andare in Gran Bretagna, sia per turismo, sia per lavoro, sia per studio. Loretta Corrò, socia IALCA, titolare dell’agenzia Obiettivo Lingua, fa il punto della situazione, soprattutto per quello che riguarda i ministay.
Il settore dei viaggi studio di gruppo organizzate durante l’anno scolastico, generalmente conosciuti come mini-stay, è stato per anni uno dei settori maggiormente in crescita sia per le agenzie italiane che per le scuole di inglesi nel Regno Unito e in Irlanda
Dopo la pandemia questo segmento ha avuto il suo maggiore sviluppo a partire dagli ultimi mesi del 2022 e all’inizio 2023. Ci sono state però alcune problematiche che hanno limitato il numero di gruppi in partenza per la Gran Bretagna.
Con la Brexit passaporti e visti
La prima, l’obbligo del passaporto per l’ingresso nel Regno Unito e le tempistiche molto lunghe delle questure italiane che non riescono a evadere le numerosissime richieste.
Inoltre l’obbligatorietà del visto per gli studenti con cittadinanza non europea, i cui costi e tempi di emissione sono molto elevati
Infine, l’impossibilità da parte delle scuole italiane di fare delle stime reali sui numeri di studenti che aderiscono a questi programmi. In passato le scuole avevano uno storico consolidato su cui basare la programmazione. Dopo la pandemia invece, e come conseguenza del bisogno a lungo represso di far vivere ai propri figli esperienze all’estero, si registrano gruppi molto più numerosi che chiedono di viaggiare nelle stesse date e stesse destinazioni.
Contemporaneamente è diminuita la disponibilità da parte delle scuole britanniche e irlandesi ad accogliere gruppi numerosi, per mancanza di famiglie ospitanti, mancanza di insegnanti, e diminuita diponibilità di spazi. In passato, durante i periodi di maggiore affluenza, le scuole inglesi e irlandesi prendevano in gestione locali e strutture per aggiungere classi e accogliere un numero maggiore di studenti. Ora i costi di affitto delle aule esterne è aumentato ed è sempre più difficile trovare docenti. Per questi motivi spesso le scuole preferiscono accogliere meno studenti, in particolar modo in Irlanda, dove il problema si acuisce per la mancanza di alloggi.
Il futuro dei mini-stay
Difficile pensare che questo settore non riuscirà a riprendersi. Queste difficoltà nel medio termine potranno essere superate. Anche in considerazione del fatto che il numero di studenti adulti europei sembra in deciso calo, e di conseguenza il settore mini-stay potrà diventare nuovamente, sia per le scuole inglesi e irlandesi sia per le agenzie italiane un volano per il prossimo futuro del settore Language Travel.